Maurizio, un pensionato veronese sessantenne, ha soggiornato come volontario nella Casa Estudiantil dal 20 febbraio al 17 maggio 2019. Ecco come Edit, la Direttrice della Casa, racconta di lui:
Maurizio arrivò alla Casa Estudiantil un venerdì pomeriggio, un pomeriggio freddo, che si trasformò in una serata molto felice, di grandeemozione per lui e per le ragazze. Quando si aperse il calcello d’ingresso, che emozione, le giovani alzavano un cartello di benvenuto e mazzi di fiori, cosa che commosse Maurizio (beh, avevano fatto manbassa delle rose e margherite del giardino!).
Maurizio abbracciò e baciò tutte le ragazze, immaginarsi la stanchezza! Lo accompagnai alla camera che avevamo preparato con molta cura, Maurizio commentò che era una stanza molto accogliente, e sedutosi sulla poltrona, scoppiò a piangere.
Lo invitai a riposarsi un po’ dall’ agitazione dell’accoglienza, ma soprattutto dal viaggio da Cochabamba a Colomi, visto che lungo il percorso l’avevo visto spaventato. Come non spaventarsi con autisti tanto spericolati, che hanno causato nel tempo tanti incidenti mortali! Quando, calmatosi un po’, scese per visitare la Casa, una ragazza gli donò una mela, cosa che lo lasciò ammirato per la generosità:
“Come sono affettuose queste ragazze!”. Appena tradussi la frase alle giovani presenti, un’altra ragazza corse al dormitorio e arrivò con una banana. Dovetti fare l’occhiolino alle ragazze perché capissero che non dovevano offrirgli più nulla.
Passarono i giorni, Maurizio cominciò a girare per tutta la zona di Colomi, la prima volta accompagnato da alcune ragazze che gli fecero da guida e alle quali alla fine offrì un gelato. Mangiava tutto quello che mangiavano le ragazze, gli piaceva tutto fuorchè il pesce. Però mi dispiaceva che non potesse mangiare qualche volta la pasta all’italiana così deliziosa o il risotto. In realtà ero io che avevo voglia di pasta e risotto. Abbiamo cucinato più volte, con il suo aiuto, pasta e risotto per noi e anche per tutte le ragazze. Naturalmente non poteva mancare nel nostro menù la pizza: mentre una sera Marleny ed io stavamo servendo alle ragazze una prima, una seconda e una terza teglia, si sentí uno scoppio e la cucina si riempì di fumo, quasi esplose il forno, si era rotto un tubo. Alcune ragazze, noi educatrici e Maurizio dovemmo aspettare la cottura della rimanente pizza in un fornello che ci impiegò molto a cuocere. Che spavento!
Tutte le mattine Maurizio accompagnava alla scuola le più piccole, che litigavano per tenerlo per mano: con lui si sentivano sicure e felici. Poi andava a prendere un caffè in un locale di cui si era fatto amico e dove poteva approfittare della connessione WiFi per comunicare con parenti e amici. Al ritorno raccoglieva le cose che le ragazze lasciavano in giro, con lui la Casa era sempre molto pulita, sistemò il giardino, potò le rose, tagliammo insieme due alberi. Ci aiutò a raccogliere le patate, aiutò in tutto quello che serviva per il funzionamento della casa.
Maurizio camminava moltissimo, gli piaceva il paesaggio di Colomi. Più volte fece lunghe camminate anche con le ragazze, in un caso riuscirono a salvare una capra che stava cadendo in un burrone.
Ci ha lasciato molti ricordi fra i quali due sedili fatti con tronchi d’albero, ci insegnò a fare quadri molto belli con pezzetti di legno.
La sua partenza fu molto triste, le ragazze e anche noi educatrici ci eravamo abituate alla sua presenza in casa ed ora ci manca molto.
Grazie Maurizio per la tua tenerezza, per la tua solidarietà e per il tuo entusiasmo. Che Dio ti protegga in tutta la tua vita.