Ci è arrivata da Colomi la lettera di Rilda, che è una delle dieci diplomande di quest’anno scolastico 2017.
L’abbiamo tradotta dallo spagnolo rispettando fedelmente forme verbali, punteggiatura e maiuscole, per non toglierle freschezza e spontanietà.
Colomi, 30 ottobre 2017
Desidero raccontarvi un po’ di come era e come è adesso la mia vita. Sono Rilda Merida Gonzales , provengo dalla comunità di Pisly, che fa parte della Municipalità di Colomi. E’ un luogo lontano , con un mezzo di trasporto ci vogliono più di 3 ore per raggiungere il paese, e, senza mezzi, ci si impiegano almeno sette ore. Il mio villaggio è molto freddo, siamo più o meno 100 abitanti. E’ una comunità molto povera, ci dedichiamo all’agricoltura, coltiviamo patate, fave, oca, papalisa (tipi di tubero ndt). Il problema è il trasporto dei prodotti al mercato, ancora oggi li portiamo sugli asini fino a che non incontriamo un qualche camion.
Il 3 novembre compirò 19 anni, aspetto con ansia questo giorno, che sarà l’ultimo compleanno che trascorrerò nella Casa Estudiantil, con le mie “hermanas de cariño” (intraducibile in italiano: più o meno “sorelle nell’amore” ndt) e alle mie educatrici.
La mia mamma si chiama Benigna, mio papà, con il quale non vivo più da 10 anni, è Demetrio, siamo 4 fratelli, il maggiore è morto nel 2015 in un incidente, si chiamava Edoardo. Segue Isaac che è emigrato in Argentina in cerca di lavoro, non ha potuto studiare, poi veniamo io e il mio fratellino di 15 anni che lavora con mia mamma. Mia mamma ha un altro marito e ha avuto altri due bambini. Da quando i miei genitori si sono separati io vivo con mio nonno che si chiama Sabino e nelle vacanze vado ad aiutarlo nel lavoro dei campi.
Ho una cugina che si chiama Delma che ha studiato pure lei nella Casa Estudiantil e si è diplomata nel 2009, è stata lei a dirmi di venire a studiare qui. Mi raccontava che era una bella vita, che si condivideva tutto. Per cui abbiamo aspettato le iscrizioni, mi hanno accompagnato e con molta fortuna mi hanno accettato e sono entrata la domenica 7 febbraio dell’anno 2010, iniziando a frequentare il corso di “nivelación” (anno preparatorio per chi non ha ancora la licenza elementare, ndt). Quando sono entrata, la casa mi è sembrata enorme, eravamo silenziose e mano a mano che passavano i giorni ci siamo conosciute e abbiamo cominciato a parlare fra di noi; il cibo ci sembrò molto poco perché nel piatto c’era una sola patata e nel villaggio normalmente ne mangiamo fino ad otto. Però c’era il riso, l’insalata e la carne, perciò terminai che ero ben sazia. Però mi costò non poter mangiare di più patate. Un’altra cosa che mi piacque fu la doccia, poter lavarmi con l’acqua calda mi piaceva molto. Mi piacevano anche gli orari della casa, che mi permettevano di fare tutte le mie cose. Qui ho imparato anche a pulire con la scopa, nella mia casa si puliva con rami di muña (arbusto). Mi ricordo che mi piaceva mangiare nei piatti di vetro e con le posate, all’inizio avevo difficoltà, ma poi mi insegnarono a usarle. Quell’anno siamo state invitate in 5 nella sede del Governo (del Dipartimento di Cochabamba, ndt) in occasione della giornata del bambino e abbiamo potuto mangiare molto bene con le posate perché la profe Edit ci aveva insegnato ad usarle e non abbiamo dovuto vergognarci, poi le profe Edit e Jenny sono venute a prenderci e ci hanno portato al cinema, già che quel giorno si entrava gratis. E’ stato un giorno stupendo per me perché era la prima volta che vedevo la città, e tutto mi meravigliava. Al campo ci mancano molte cose, per cui per me la casa è un paradiso di opportunità.
La vita nella casa è molto divertente, ci insegnano a cucinare, pulire, facciamo i compiti, che è la parte che a me piace perchè sono venuta a studiare e mi sono distinta negli studi tutti gli anni. Vediamo film nei fine settimana, una volta all’anno andiamo in piscina, andiamo a passeggiare lungo il lago o sulla montagna chiamata Machu Colomi. Mi piacciono la musica e lo sport. Mi trovo bene con tutte le mie compagne, qualche volta ho avuto problemi con qualcuna che aveva un carattere sgradevole. Con le Educatrici mi trovo molto bene, specialmente con Marleny che mi aiutò molto in momenti difficili che ho passato nella mia vita.
Ogni volta che arrivavano le vacanze mi veniva la tristezza di lasciare per un periodo le mie amiche, la casa, e le mie profe, e ancora più triste ero arrivando e vedendo la mia mamma litigare con suo marito. Non mi piaceva e non mi piacerà andarmene, e manca un mese perché terminino gli studi e devo lasciare definitivamente questa bella casa che mi aiutò tanto, mi diede affetto, non so che fare adesso.
Nella Casa Estudiantil ho vissuto 7 anni, i miei studi sono andati molto bene, mi sono dedicata a studiare e a quello che mi piaceva, le materie di matematica e arte plastica. Mi hanno aiutato e mi aiutano tuttora la Direttrice Edit e le profe Marleny e Anna, mi indicavano i compiti da fare e molte volte mi comprarono il materiale scolastico necessario e altre cose di cui avevo bisogno. Ho la fortuna di avere una madrina in Italia, si chiama Concetta Torrisi (di Trieste, ndt), mi sta aiutando da 5 anni. Le sono molto grata per il suo aiuto.
Desidero continuare gli studi, desidero studiare Contabilità Pubblica in un Istituto o nell’Università Maggiore di San Simon. Sono consapevole che i miei genitori e mio nonno non potranno aiutarmi, non hanno soldi. Inoltre non vogliono che studi. Ho una proposta di lavoro per pulirle e dare da mangiare alle mucche in una fattoria nella zona di Maica Sud di Cochabamba e di lì potrei andare a studiare. Mi preparo per dare l’esame di ammissione, devo raggiungere la mia meta e seguire il consiglio delle mie care professoresse.
In questo momento sono molto triste, sta terminando una tappa della mia vita che fu che meravigliosa, ho avuto l’opportunità di studiare come mia cugina Delma, che mi ha consigliato di venire, inoltre ringrazio Anna Maria per aver fondato questa casa, ricordo che, quando la vidi la prima volta e la salutai dandole la mano, mi colpirono le sue mani morbide in confronto alle mie che erano dure, piene di calli per il lavoro che facevo, ho fatto la bracciante da quando avevo 10 anni. Mi mancheranno la casa, il cibo, le mie profe e tutte le mie compagne di gioco, con loro ho riso, ho cantato, ho giocato, ho litigato, alla fine erano come mie sorelle. Però la profe Edit mi ha detto che le porte della casa saranno sempre aperte per me e le mie compagne, che quando avrò bisogno di un’amica o di qualcosa, che la chiami o venga a Colomi.
Per concludere, voglio ringraziare Dio e come già ho detto Anna Maria che dà la possibilità a ragazze come me di avere una opportunità nella vita, già che se io non fossi venuta alla Casa Estudiantil non avrei studiato e non so come sarebbe stata la mia vita. “GRAZIE ANNA MARIA”, “GRAZIE AMICI D’ ITALIA “, GRAZIE AI MIEI SFORZI FINALMENTE MI SONO DIPLOMATA, CARE PROFESSORESSE!