Una serata con Bruno (prima parte)

postato in: Blog, News ColomItalia | 0

Siamo a Valdagno per la serata dedicata al ricordo di Bruno Oboe nel primo anniversario della sua morte. E’ l’ultimo incontro pubblico di Edit e Paulina: domenica 11 novembre ripartiranno per la loro Bolivia.                                                

Ecco il racconto intenso ed appassionato che ne fa Maria Giovanna Visonà Benetti:

UN VERO INCONTRO: “Con Bruno”

Gli scout e i Sindacalisti valdagnesi che hanno organizzato la serata del 9 novembre per ricordare il loro amico BRUNO OBOE, hanno voluto far capire le loro intenzioni già con il titolo dato all’incontro:

                        “CON BRUNO”

Non volevano un celebrazione retorica e scontata (che non sarebbe piaciuta innazitutto a Bruno) ma un vero e proprio incontro con la persona, un’occasione per stare insieme con lui, per tratteggiare la sua ricca personalità e ricordare i suoi insegnamenti.

E così è stato.

 

 

La Sala Marzottini, stipata di amici venuti anche da lontano, è stata percorsa da emozione e commozione. Sembrava che fosse lì, Bruno, col suo sorriso sornione e incoraggiante, il suo fare spiccio, la stretta di mano vigorosa e l’abbraccio forte.

Serata divisa in tre momenti abilmente collegati da Franca Porto, che di Bruno possiamo definire “creatura” (sindacalmente parlando…) e che a Bruno ha tenuto la mano, giorno dopo giorno, nel tratto più difficile della sua vita avendo così la possibilità di raccoglierne i pensieri e i desideri.

 

 

SCOUT PER SEMPRE

Gli amici scout hanno rievocato la sua giovinezza vissuta nel sacrificio (al lavoro a 14 anni per aiutare la famiglia, altro che scuola!) compensato però dall’entusiasmante impegno nello scoutismo. La sua è stata una adesione libera, personale, convinta, senza alcuna rinuncia allo spirito critico.

E’ stato ricordato come lo scoutismo con i suoi valori portanti (solidarietà verso il prossimo, lealtà, rispetto per l’ambiente, sobrietà, amore per la montagna…) sia stato per tutta la vita una vera passione per Bruno e gli abbia permesso di mettere alla prova l’ attitudine a educare/formare gli adolescenti. Sentiva molto la responsabilità educativa e diventò un“piccolo maestro” (lui che non aveva potuto continuare gli studi) per decine di esploratori che ancora ricordano gli incoraggiamenti, i burberi rimproveri, lo spirito giocoso, l’ottimismo, la pacca sulla spalla, lo sguardo attento.

 

LA VITA NEL SINDACATO

 

Poi gli amici sindacalisti: Bepi Meridio e Maria Trentin a nome di tutti.

Di Bruno hanno ricordato il modo speciale ed esemplare di fare il sindacalista (“ ascoltava il parere di tutti” “ si informava sempre su tutto e si preoccupava per tutti…”) , gli enormi sacrifici (“… le notti passate sui libri, la permanenza al centro Studi di Firenze…”) per farsi quella cultura necessaria per affrontare con credibilità ed efficacia le sfide del mondo del lavoro e della politica.

Grande uomo, gigante capace di fare gigante anche chi gli stava vicino” (Meridio)

“… non ha mai perso la sua semplicità

Alla CISL ha dedicato la vita.

 

 

 

                                                                                                                   (11. continua)